FESTA DI SAN MICHELE ARCANGELO E "LA SFILATA
DELLE VUNNELLE"
La
comunità monticellese, sin dai tempi passati
è caratterizzata da varie tradizioni sia popolari
sia religiose. Tra quest’ultime assume un particolare
rilievo la festa patronale di San Michele
Arcangelo che viene organizzata nell’ultimo
weekend di settembre e nel corso della quale viene
effettuata la 'Sfilata
delle Vunnelle' famosa
ben oltre i confini comunali. La
festività in Onore di San Michele Arcangelo
non risale a molti anni or sono, difatti a partire
dal 1961, essa ha sostituito l’altra ben più
antica in Onore di Sant’Antonio
Abate. Quest’ultima si svolgeva anch’essa
di settembre e metteva in risalto il momento di pausa
dei lavori agricoli, prima della vendemmia. La festività
era organizzata da uno o più ‘cavallari’ che,
a seguito dell’abbondanza del raccolto, offrivano
nella loro casa, ai visitatori che andavano per il
bacio (u basu) al piede di Sant’Antonio,
un pezzo di ciambella (u tocciu)
ed un bicchiere di vino.
Passiamo ora a descrivere la “vunnella”
che rappresenta il costume tradizionale locale.
Le più antiche testimonianze grafiche e pittoriche
di questo costume risalgono alla fine del XVIII sec.
quando Bartolomeo
Pinelli le rese celebri in alcune incisioni
che raffiguravano alcuni costumi tipici della Campagna
Romana. Quello raffigurato dal Pinelli riporta il
costume che veniva usato normalmente dal popolo, cioè
quello di tutti i giorni, il quale con le dovute diversità,
somigliava a quello degli altri centri limitrofi (Tivoli,
Palombara
Sabina e i Colli Albani).
Ben diverso è il costume che oggi possiamo
ammirare durante la “Sfilata delle Vunnelle”.
Esso si presenta con struttura assai simile a quello
raffigurato nel periodo tardo settecentesco, ma assai
diversi sono i tessuti, gli ornati, i ricami e la
funzione.
E’ doveroso ricordare che originariamente esso era,
nella sua versione più preziosa, appannaggio
di famiglie notabili ( Fontana,
Stazi, Tuzi, ecc.) e veniva
usato come veste nunziale e in occasioni di rilevanti
festività e cerimonie importanti. Negli ultimi
anni è ricomparso a Montecelio anche il costume
maschile che sostanzialmente simile a quello romano
delle stampe del Pinelli e normalmente indicato come
il vestito da “buttaro”, l’allevatore
della Campagna Romana.
Passato il tempo dei “cavallari” che organizzavano
tale importante manifestazione, vede l’intera festività
supportata da un Comitato costituito dai coetanei
che in quella edizione compiono l’età di 52
anni.
La prossima edizione, che avrà luogo l’ultima
domenica di settembre 2012, sarà organizzata
dai coetanei della “Classe 1960”.
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